Pensiero di Matteo G.

18.10.2023

La mia avventura nel tiro con l'arco è iniziata mentre giocavo con un videogioco "sparatutto". Mi sono accorto di essere portato per questo tipo di gioco che ho pensato di provare nella realtà col tiro con l'arco. Con l'aiuto di mia mamma abbiamo cercato i vari team nei dintorni di casa ed è subito sorto il problema: sono autistico. Essendo uno sport non diffuso e senza atleti disabili intellettivi, non c'era possibilità che venissi preso. Mio padre è venuto a conoscenza che un suo collega faceva l'istruttore di tiro con l'arco a Cagliari. Dopo averlo contattato ci ha chiesto subito un' incontro. Ho conosciuto il mio coach Matteo Murgia e mi è sembrato agitato ed emozionato nel voler lavorare con me. Eravamo entrambi emozionati, io avevo paura di sbagliare e lui non sapeva come gestire questo ragazzo autistico. Dopo la prova abbiamo deciso di fare il corso. È nata un'amicizia. Dopo un anno ho partecipato alla mia prima gara, vincendola, dopo un mese ne ho fatta un'altra, classificandomi primo anche in quella. Sono passati più di due anni dalla mia iscrizione alla società e tra alti e bassi posso dire di essere contento. Ho trovato allenatori, compagni e amici che mi vogliono bene e che mi trattano come uno di loro senza farmi pesare la mia disabilità. Posso dire che se uno crede ai suoi obiettivi, con pazienza tutto si può ottenere.Spero che in futuro ci siano più atleti come me e più allenatori e società disposte ad accoglierci.

Matteo